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COLITE o Sindrome del colon irritabile (IBS): caratteristiche e dieta LOW FODMAP

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Caratteristiche della Sindrome del colon irritabile (o Colite) e la dieta LOW FODMAP per il trattamento e la gestione dei sintomi.


La sindrome del colon irritabile (o IBS – Irritable Bowel Syndrome), nota anche come colite,  è un disturbo che affligge 1 italiano su 3, ed in particolar modo le donne.

Si manifesta con gonfiore, meteorismo, nausea, spasmi improvvisi, disturbi dell’evacuazione (sforzo, stimolo impellente, sensazione di evacuazione incompleta), presenza di muco nelle feci, oltre a diarrea e/o stitichezza e molti altri fastidi. I sintomi possono essere tutti presenti, variare nel tempo e nell’intensità, rendendo difficile lo svolgimento delle normali attività quotidiane lavorative, sociali e di coppia. La variabilità dei sintomi è spesso responsabile del ritardo nella diagnosi: diversi specialisti non considerano l’IBS tra le opzioni possibili, sia perché i sintomi sono riconducibili a malattie come il morbo di Chron, la celiachia o la colecistite, sia per la forte componente nervosa, legata molto alla somatizzazione, che caratterizza questo disturbo.

La ricerca annovera tra le cause dell’insorgenza della Sindrome del Colon Irritabile lo stress, un’alimentazione scorretta, le alterazioni motorie e della sensibilità intestinale, un disturbo del trasporto delle informazioni sensoriali dall’intestino al cervello.

In particolare, sembrerebbe che i pazienti affetti dalla sindrome del colon irritabile possiedano bassi livelli di serotonina. La serotonina è il celebre “ormone della felicità”, implicato in diverse funzioni biologiche, a livello del sistema nervoso centrale e del tratto gastro-intestinale, quali l’aumento della motilità intestinale, un’azione contrattile su arterie e vene, la regolazione del tono dell’umore, del sonno, della temperatura corporea, della sessualità e dell’appetito. Vista la complessa influenza ormonale nell’IBS, è facile comprendere come le siano le donne a subire un aggravamento dei sintomi durante il periodo mestruale.

Attualmente, non esiste una cura che faccia guarire definitivamente dal disturbo, ma una corretta alimentazione può ridurre notevolmente i sintomi e tenerli sotto controllo. La ricerca suggerisce la Dieta Low FODMAP come la dieta più adatta per il trattamento dell’IBS. Le esperienze cliniche ed i numerosi studi finora pubblicati, riportano incoraggianti risultati: circa il 75% dei casi di IBS reagisce positivamente al trattamento con una Dieta Low FODMAP.

FODMAP è l’acronimo di

Fermentable

Oligossaccharides (fruttani e galattani)

Disaccharides (lattosio)

Monoaccharides (fruttosio)

A (che sta per la congiunzione inglese AND)

Polyols (dolcificanti: sorbitolo, mannitolo, xilitolo e maltitolo)

I FODMAP sono oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli, una serie di carboidrati a catena corta, contenuti in molti alimenti, poco assorbiti dal piccolo intestino e rapidamente fermentati dai batteri intestinali nell’ileo e nel colon prossimale: la fermentazione batterica attira acqua nel tratto intestinale (osmosi) e produce gas, inducendo alcuni dei sintomi più comuni dell’IBS (gonfiore, meteorismo, diarrea).

La Dieta Low FODMAP esclude totalmente tutti gli alimenti contenenti FODMAP. In linea generale:

  1. È possibile consumare la maggior parte di verdura (cotta), evitando verdure quali le CRUCIFERE (BROCCOLI, CAVOLI E CAVOLFIORE), le CIPOLLE, i CETRIOLI, il SEDANO, i CARCIOFI, PEPERONI ecc. È importante garantirsi una piccola quantità di fibra quotidianamente (il consumo eccessivo, anche se si tratta di cibi FODMAP, può indurre la ricomparsa dei sintomi).
  2. Vanno evitati gli alimenti contenenti LATTOSIO (es. latte vaccino e derivati)
  3. Va evitato il consumo di ALCOL e SPEZIE, per il loro effetto irritante sulle mucose del tratto gastro-intestinale)
  4. Va evitato il consumo di TÈ, CAFFÈ e CIOCCOLATO: hanno un effetto stimolante e, trattandosi di un disturbo verosimilmente legato allo stato emotivo-psicologico del paziente, oltre ad avere un effetto sinergico sulle contrazioni della muscolatura liscia intestinale, possono indurre uno stato ingiustificato di ansia.
  5. Vanno evitati i PRODOTTI INDUSTRIALI (imparare a leggere le etichette degli alimenti diventa fondamentale), sia perché possono contenere FODMAP, sia perché i processi di trasformazione aumentano il potere infiammatorio degli alimenti ( es. affettati, succhi di frutta, caramelle, farinacei, olii vegetali raffinati ecc.).
  6. Non eccedere nel consumo di proteine animali (in particolare carne di manzo, mucca, vitello o maiale)

L’esclusione al 100% del glutine dalla dieta è necessaria solo se è stata diagnosticata la celiachia. La celiachia è una malattia autoimmune che provoca l’infiammazione dell’intestino tenue quando viene ingerito il glutine. Tuttavia, si sospetta che tra i pazienti a cui è stata diagnosticata la sindrome dell’intestino irritabile vi sia un’alta percentuale di pazienti affetti da celiachia, così come è probabile che i pazienti affetti da IBS soffrano di una sensibilità al glutine non celiaca. Molti pazienti mostrano un buon controllo dei sintomi con una Dieta Low FODMAP Gluten free.

Oltre all’adozione di una Dieta Low FODMAP, alcune norme e consuetudini che possono migliorare la sintomatologia della Sindrome del Colon Irritabile, sono:

  • Fare pasti piccoli e frequenti, stabilendo degli orari di massima da rispettare per ogni pasto.
  • Consumare i pasti masticando lentamente ed a lungo gli alimenti, in un ambiente rilassante e tranquillo, preferibilmente seduti
  • Praticare una regolare attività fisica (una lunga passeggiata è un buon compromesso)
  • Non esagerare con il consumo di grassi, saturi ed insaturi, senza distinzione
  • Non fumare (la nicotina ha un effetto eccitante che può peggiorare la sintomatologia dell’IBS)
  • Assumere un’adeguata quantità di acqua minerale quotidianamente (1,5-2 lt.), preferibilmente lontano dai pasti
  • Assumere probiotici: i probiotici sono, per chi soffre di sindrome del colon irritabile, in cima alla classifica degli integratori da prendere. Però, i probiotici non sono tutti uguali e soprattutto per chi soffre di IBS, ci possono essere dei tipi di probiotici ad alto contenuto di FODMAPs.
  • Assumere lo zenzero, un ottimo coadiuvante nel trattamento della Sindrome del Colon Irritabile.

Il protocollo di una Dieta Low FODMAP ha durata variabile di 6-12 settimane. Il protocollo si propone di eliminare per un periodo di tempo tutti gli alimenti ad alta concentrazione di FODMAP (fase d’eliminazione), così da aumentare la tolleranza individuale e far sì che vengano tollerate, in una fase successiva, determinate quantità (soggettive) di alimenti inizialmente esclusi (fase di reintroduzione).

Si tratta di un protocollo lungo ed a volte estenuante, ma che con costanza e pazienza può migliorare notevolmente la qualità della vita del paziente. Il paziente affetto da IBS dovrà quindi essere in grado di imparare ad ascoltare il suo corpo e, con l’esperienza, ad adattare consigli alimentare ed indicazioni dietetiche  al proprio caso. Infatti è importante sottolineare che la reazione alla Dieta Low FODMAP nei soggetti colpiti da Colon Irritabile è piuttosto soggettiva, in quanto gli alimenti tollerati da alcuni soggetti possono non esserlo per altri.

Inoltre è importante ricordare l’esclusione dei
 FODMAP non è sufficiente, se la dieta non è antinfiammatoria. 
Il colon irritabile determina uno stato di infiammazione cronico e la dieta deve apportare quotidianamente molecole antiinfiammatorie, volte a diminuire la reattività intestinale.

È importante evitare il “fai da te” e, in caso siano presenti dei sintomi da IBS sopra riportati  rivolgersi ad un gastroenterologo. Di fronte ad un soggetto che lamenta tali disturbi il medico, dopo accurata anamnesi, tenendo conto dell’età del paziente, escludendo alcune patologie organiche del tratto gastro-intestinale (calcolosi della colecisti, gastriti, ulcere, coliti, polipi, tumori, ecc.), intolleranze (glutine, lattosio, salicilati), ipersensibilità agli alimenti ricchi di tiramina, allergia al nichel o alterazioni della flora intestinale (SIBO – Sindrome da sovracrescita batterica intestinale), farà una diagnosi di IBS.

Se possiedi una diagnosi di IBS, contatta la nutrizionista più vicina a te.

Con un protocollo Low FODMAP personalizzato puoi controllare i sintomi della tua IBS (colite) e migliorare la qualità della tua vita.

 

Tips & Tricks NUTRIZIONALI

La lista più completa di alimenti contenenti FODMAP è consultabile sulla Monash app, creata dalla Monash University di Melbourne. È in inglese ma piuttosto intuitiva: utilizzando il sistema a semafori, il cibo ad alto contenuto di FODMAP è indicato con un cerchio rosso accanto.

FONTI:

  1. FODMAP, Medicitalia
  2. COLON IRRITABILE, Medicitalia
  3. Monash University
  4. The FODMAPs Approach — Minimize Consumption of Fermentable Carbs to Manage Functional gastrointestinal symptoms. Scarlata, K. -ASPEN (America Society of Parenteral and Enteral Nutrition) Webseminar July 2013
  5. Lovell RM, Ford AC. Global prevalence of and risk factors for irritable bowel syndrome: a meta-analysis. Clin Gastroenterol Hepatol. luglio 2012;10(7):712-721.e4. doi: 10.1016/j.cgh.2012.02.029. Epub 15 Mar 2012.
  6. FODMAPs: Profound Help for Symptoms of IBS. Johnson DA. – Medascape Gastroenterology. Sep. 28, 2012
  7. Evidence-based dietary management of functional gastrointestinal symptoms. Gibson PR, Sheperd SJ.. The FODMAP approach – J of Gastroenterology and Hepatology 25(2010) 252-258