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LA SOIA: fa bene o fa male?

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La soia: fa bene o fa male?

Una delle domande che si pongono tante persone nel web è proprio questa: “La soia fa bene o male?” Se sei giunto su questo articolo è perché anche per te è arrivato il momento di scoprire se la soia è un alimento che fa bene davvero alla salute. Prima di addentrarci subito nel cuore dell’argomento è bene specificare cos’è la soia.

Cos’è la soia?

La soia si presenta in natura come una pianta erbacea e appartenente alla famiglia dei legumi. Questo legume proviene dall’Asia orientale e negli anni la coltivazione ha conosciuto un’espansione fertile  in Europa.

Tra i legumi è quello più ricco in proteine (circa 37 g/100 g) e con un ottimo apporto di acidi grassi polinsaturi (omega6-omega 3 con un rapporto di 8:1).

Cresce l’interesse verso il consumo di cibi vegetali e aumentano i dubbi dei consumatori!

Negli ultimi anni la diffusione delle diete vegetariane ha notevolmente aumentato l’interesse verso il consumo di cibi vegetali. A tal proposito le industrie alimentari si sono dovute adeguare alla ricorrente domanda del mercato, ampliando sempre di più l’offerta di prodotti vegetali a base di soia (bevande vegetali, hamburger ecc.). Come conseguenza della sua rapida e crescente diffusione sono sorti tanti dubbi sui reali effetti benefici legati al consumo di soia.

Alcuni timori e paure volte al consumo di questo alimento

Questi dubbi sui reali effetti salutari della soia sorgono principalmente da un’informazione disparata e carente dal punto di attestazioni in ambito scientifico.

Se da una parte la letteratura scientifica sulla soia è ricca di risultati contraddittori, dall’altra è bene considerare che un uomo non potrà mai alimentarsi esclusivamente di sola soia poiché è naturalmente predisposto alla ricerca della varietà.

Alcune considerazioni e aneddoti contrastanti, condotti da persone poco esperte, hanno creato un sentore di allarme nei confronti del consumo di questo alimento, affermando che all’interno di questo legume sono presenti “ormoni” ovvero fitoestrogeni che a lungo andare possono aumentare il rischio di ammalarsi di cancro.

I fitoestrogeni della soia, noti come isoflavoni (genisteina, daidzeina, biocianina A, formonetina) sono sostanze con una struttura simile al 17-β-estradiolo, in grado di legarsi ai recettori per gli estrogeni.

Nel corpo umano, sia di donne che di uomini, esistono infatti due recettori degli estrogeni,  alfa e beta, che hanno una diversa distribuzione nei tessuti, diversa funzione e spesso agiscono in modo opposto. I fitoestrogeni della soia, a differenza degli estrogeni, attivano i recettori beta e esplicano importanti effetti benefici soprattutto non-ormonali, soprattutto in termini di prevenzione (cancro, osteoporosi, patologie cardiovascolari, patologie neurodegenerative). Solo per fare un esempio, i fitoestrogeni hanno effetti antiproliferativi sulle cellule del cancro, anche a basse concentrazioni (tuttavia il loro impiego in donne affette da cancro della mammella rimane ancora controverso e non sufficientemente supportato).

Nel caso delle patologie tiroidee, gli isoflavoni sono accusati di “catturare” piccole quantità di iodio che il corpo usa normalmente per gli ormoni tiroidei, cosa valida anche per molti integratori di fibre e alcuni farmaci. Semplicemente, quindi, le persone che consumano soia potrebbero avere bisogno di un po’ più di iodio nella propria dieta e fare regolarmente i dosaggi degli ormoni tiroidei.

Non ci sono rischi per la salute

Possiamo perciò negare ogni pericolo legato al consumo di soia in quanto non esistono prove scientifiche di come il consumo di fitoestrogeni possa aumentare il rischio di tumore. I fitoestrogeni infatti sono contenuti in molti legumi e cereali consumati tradizionalmente ed, in particolare è lo stesso organismo, soprattutto nei vegetariani, a produrre fitoestrogeni per azione della flora intestinale.

Il grande impiego di soia da parte delle popolazioni asiatiche ha fornito dati di sicurezza e l’attenzione della ricerca sull’argomento continuano a raccontare dei possibili benefici associati al consumo di soia. Come può la soia essere “pericolosa”, se è uno degli ingredienti base per tutte le popolazioni orientali per millenni?

A meno che non si soffra di qualche allergia (alla soia, al nichel ecc.), i prodotti a base di soia possono essere inclusi senza problemi nella dieta quotidiana.

Nell’ambito di una dieta varia ed equilibrata, la soia si rivela un alimento sicuro anche in caso di pregresse malattie neoplastiche, in individui con patologie a carico della tiroide ed in età evolutiva, anche in sostituzione delle formulazioni vaccine.

La soia è un ottimo alimento per il bilancio dei macronutrienti. È un’alternativa sana a tanti prodotti animali ricchi di grassi saturi e poco sostenibili.

Il consiglio è di acquistare soia biologica dichiaratamente non OGM e prodotti di soia di origine biologica.

Via libera perciò al consumo di alimenti e bevande a base di soia, se graditi. Sono estremamente utili e benefici, ma non del tutto indispensabili.

Vale per tutto la legge del buon senso. Una dieta bilanciata varia e completa, ricca di vegetali, sarà sempre il modo migliore per fare prevenzione a tavola!

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FONTI

  • Messina M, Erdamn J Jr, Setchell KD. Introduction to and perspectives from the Fifth International Symposium on the Role of Soy in Preventing and Treating Chronic Disease. J Nutr 2004;134:1205S-1206S.
  • Rizzo G, Baroni L, Soy, Soy Foods and Their Role in Vegetarian Diets. Nutrients. 2018 Jan 5;10(1). pii: E43. doi: 10.3390/nu10010043. 
  • “So(y) Misunderstood: What the research really says about soy”, Susan Levin, 11 gennaio 2017 
  • “Should Women at High Risk for Breast Cancer Avoid Soy?”, Nutrition Facts, 3 febbraio 2017